Una donna ha denunciato Bob Dylan: il celebre cantautore vincitore di un Nobel l’avrebbe violentata nel 1965, quando lei aveva solo 12 anni.
Guai in vista per Bob Dylan: il cantautore è stato accusato per un abuso, o presunto tale, compiuto nel 1965. Una donna, grazie all’aiuto del Child Victims Act, una legge che sospende le limitazioni per le accuse di abusi sessuali, ha denunciato l’artista di Duluth. L’uomo l’avrebbe infatti violentata ormai 56 anni fa, quando lei era solo una bambina di 12 anni. I fatti sarebbero avvenuti tra l’aprile e il maggio 1965. Per compiere le sue nefandezze, l’artista le avrebbe fatto bere alcol e assumere droghe, perpretrando poi violenze fisiche che l’avrebbero lasciata emotivamente ferita e psicologicamente danneggiata fino a oggi.
Accuse contro Bob Dylan
Una vicenda torbida che, se dimostrata, sarebbe gravissima e macchierebbe per sempre la figura di uno dei cantautori più importanti nella storia della musica. D’altronde, si tratta dell’ennesima storia venuta a galla in questi ultimi anni, complice la campagna Me Too, che ha portato alla luce i misfatti di tanti altri artisti, attori, cantanti, registi. Il caso più famoso è ovviamente quello di Weinstein.
Dylan nega ogni coinvolgimento in questa vicenda
La prima risposta da parte dei legali del cantautore premio Nobel è arrivata tramite un portavoce: “Queste accuse vecchie di 56 anni sono false e ci difenderemo con forza“. In particolare, all’artista 80enne sarebbero state amputate accuse di aggressione, percosse, falsa detenizione e inflizione intnezionale di disagio emotivo. In più la donna sostiene di essere stata costretta a sopportare ingenti perdite economiche. Queste sarebbero frutto delle spese mediche legate alla violenza a causa di questo dramma vissuto da bambina. Per il momento le indagini andranno avanti, nel tentativo di far luce su una storia che potrebbe avere forti ripercussioni nella vita di tutte le persone coinvolte.